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Itinerario Giro delle Malghe di Cima Larici - Altopiano di Asiago

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Itinerario giro Malghe - Monte Larici

Itinerari per escursioni e passeggiate: Itinerario - Escursione alle Malghe di Cima Larici

INTRODUZIONE ALL'ITINERARIO PER IL GIRO MALGHE DI CIMA LARICI

Cima Larici si trova tra i monti Portule e Mandriolo, al termine della catena posta a nord dell’Altopiano che si affaccia sulla Valsugana.  Le vie di accesso sono molteplici: dai “Monumenti” nella valle del Portule, da Vezzena, dalla Valsugana e dalla Val d’Assa. L’unica via percorribile aperta al pubblico è però la strada della Val Renzola, piccola convalle che divide il Portule da Cima Larici e da cui sgorga buona parte dell’acqua che si beve nella conca centrale dell’Altopiano.

Per arrivarci si percorrono diversi chilometri di fitte foreste di abeti, spezzate qua e là da qualche macchia di faggio. E' ben visibile l’origine di questa vallata: l’antica calotta glaciale ha scavato con una delle sue lingue questo solco in maniera dolce e continua dando la classica forma ad “U”, fino a  quando, con lo spostarsi verso sud, poco prima di Camporovere, l’erosione da glaciale è divenuta fluviale e quindi l’incisione tra le montagne risulta più profonda generando una forma a “V”.

ITINERARIO: Escursione alle Malghe di Cima Larici
 
Indicazioni tecniche
Grado di Difficoltà: facile
Dislivello: 200 metri
Altitudine min: 1.600 m slm
Altitudine Max: 1.800 m slm
Lunghezza: 8,4 Km
Tempo di Percorrenza a piedi: 3h (andatura turistica)
Mezzi: a piedi, mountain bike, ciaspole

Risaliti a circa 1660 metri d’altitudine si apre una conca, chiamata Val Formica, con ampi pascoli contornati da boschi di conifere che si fanno piu’ densi sulle cime dei monti. L’area è stata recentemente riqualificata ed è tornata ad essere un noto comprensorio sciistico.

Il cammino è percorribile tutto l’anno: la Primavera permette di godere dei teneri colori della natura che si risveglia, prati in fiore a fianco di angoli ombrosi che conservano ancora qualche spanna di neve. L’Estate invece permette di cogliere appieno il senso dell’Alpeggio; tutte le malghe sono aperte ed attive, i prati sono colorati da mille fiori diversi ed i sentieri sono tutti praticabili, liberi da neve e ghaccio. L’Autunno permette di vedere i panorami più limpidi e variopinti mentre l’Inverno copre tutto con un alone magico: la neve addolcisce le linee delle montagne, fa scendere un silenzio quasi innaturale e crea splendidi giochi di luci ed ombre.

Itinerario Malghe Cima Larici

 

COME RAGGIUNGERE IL PUNTO DI PARTENZA

Partendo da Asiago si segue direzione Trento imboccando il tratto terminale della SP249 “del Costo”. Si attraversa l’abitato di Camporovere imboccando l’angusta Val d’Assa, un solco lungo una ventina di chilometri che collega la conca di Asiago con la piana di Vezzena.

Qualche chilometro prima dell’Antico Termine (14 km da Asiago), si lascia la provinciale per la Val Renzola, la quale dopo una decina di tornanti si apre sulla conca dominata da Cima Larici. Il percorso ha inizio nei pressi del bivio per la prima malga. In prossimità della partenza sono presenti delle piazzole per posteggiare in sicurezza l'auto e proseguire a piedi secondo l’itinerario.

IL PERCORSO DELL'ESCURSIONE ALLE MALGHE DI CIMA LARICI

Il percorso comincia dove l’asfalto lascia spazio alla strada sterrata, poco dopo il bivio per Malga Larici. Essendo un circuito si puo’ seguire la direzione preferita ma nel caso non si conosca la zona o si abbiamo dei dubbi su come orientarsi, è preferibile seguire il tragitto come qui descritto.

Il primo tratto segue la percorribile sino a Porta Manazzo, bisognerà quindi fare attenzione alle deviazioni per il Rifugio Larici (sulla destra) e per la Baita Val Formica (sulla sinistra) cercando di rimanere sulla strada principale. A circa metà percorso si potranno notare delle opere di canalizzazione dell’acqua: sono stati usati delle retrovie Austro - Ungariche che qui hanno risieduto dall’Estate del 1916 sino al termine della Grande Guerra.

Sui pascoli attorno sono presenti sia l’abete rosso che il larice, ed inizia a farsi spazio anche qui il pino mugo ed il ginepro nano. Se la giornata è particolarmente silenziosa, non è raro vedere diversi abitanti di questi monti come i caprioli ed i camosci. Molto più frequente invece è l’avvistamento delle simpatiche marmotte, specie di quelle che hanno la loro tana nei pressi dei sentieri: sono così abituate alla presenza dell’uomo che non fischiano neppure più per dare il pericolo. Ovviamente se qualcuno si avvicina troppo scappano fulminee nella tana ma basta un po' di pazienza e dopo qualche minuto riprendono la loro vita di sempre.

Giunti al bivio di Porta Manazzo si fa una breve deviazione per vedere il passo vero e proprio da cui si gode di una vista mozzafiato, mentre poi si scende nell’omonima malga per un primo assaggio di buon formaggio.

Nei pascoli si potranno vedere le burline, delle vacche autoctone dell’Alto Vicentino, molto rustiche ed adatte al pascolo d’alta quota: a prima vista sembrano delle frisone (le classiche bianche e nere) mentre in realtà sono piu’ piccole e tozze. Altre razze che si possono vedere in questi pascoli sono la Bruna, la Pezzata Rossa e la Rendena; non tutte adatte al pascolo allo stesso modo. Se si prosegue invece per Malga Mandriolo si potranno incontrare delle vacche da carne allevate con il sistema vacca - vitello, ossia il vitello viene lasciato al pascolo con la madre per essere svezzato in maniera naturale, ma questo comporta un innato istinto di difesa delle madri che potrebbero innervosirsi con i passanti.


Da Malga Porta Manazzo si prosegue invece verso Est, si attraversa un pascolo ed un boschetto dove la pista non sempre è ben visibile. Giunti a questo punto si può vedere la prossima tappa del percorso: Malga Dosso di Sopra. L’edificio ora è in uso alla parrocchia di Asiago per i campi estivi, mentre i pascoli sono utilizzati dalle malghe vicine che da qui si intravedono e si possono raggiungere: Malga Dosso di SottoMalga Laste di Manazzo.
Qui il percorso diviene soggettivo e, e a seconda del tempo a disposizione, si può decidere se tagliare per i prati e toccare ambo gli alpeggi, oppure proseguire il giro usando la strada principale. Consigliamo in particolare una sosta a Malga Dosso di Sotto dove, se si giunge nell’ora opportuna si potrà ammirare il mastro casaro che trasforma il latte nel pregiato Formaggio Asiago Dop di malga, oppure la produzione del burro o della ricotta.

Marmotta Cima Larici

Giunti al termine dei pascoli della Val Formica si può prendere una scorciatoia che attraversa il bosco oppure utilizzare la strada forestale e ritornare verso le macchine. 

Per chi volesse poi riprendere il cammino, può proseguire per Porta Renzola e lì scegliere se salire a Cima Larici o a Cima Portule, due percorsi ricchi di fascino sia da un punto di vista storico che paesaggistico ma che richiedono una preparazione adeguata, al contrario del circuito tra le malghe fattibile da tutti.

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