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Accesso alle strade di montagna: sull'Altopiano di Asiago si pensa all’istituzione un pedaggio

Pubblicata l'8 nov 2016 alle 10.51
Turismo
strada di montagna altopiano

Si sta valutando l'ipotesi di far pagare un pedaggio per il passaggio sulle strade sterrate che conducono alla parte più alta dell'Altopiano

  •      Giornale l'Altopiano 5 novembre 2016
  • L’articolo è tratto dal numero del quindicinale L’Altopiano di sabato 5 novembre 2016, acquistabile in tutte le edicole dell’Altopiano.
     
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Il patrimonio silvo-pastorale dell’Altopiano, nonché quello paesaggistico attirano turisti da ogni parte d’Italia e dall’estero; in alcuni periodi dell’anno quest’oasi felice è davvero molto affollata. La presenza di questi ospiti è ben gradita ed è inoltre fondamentale per l’attività principale su cui si basa l’economia del nostro territorio, cioè il turismo.
Tutta questa ricchezza però per essere mantenuta così com’è richiede risorse, fondi e lavoro.

Il Presidente dell’Unione Montana Emanuele Munari avanza una proposta che potrebbe garantire all’Altopiano un introito dall’accesso ad alcune delle vie che conducono alle nostre montagne da reinvestire nel loro mantenimento.

Stiamo valutando l’ipotesi, controllando se ci sono i presupposti di legalità, per far si che da un certo punto in poi le vie sterrate che conducono alla parte più alta dell’Altopiano siano a pagamento” spiega Munari.
Un pedaggio che potrebbe portare a valorizzare maggiormente certe zone: “Se paghi per qualcosa, gli attribuisci spesso un valore diverso” continua il Presidente, perché spesso e volentieri le cose che ci giungono gratuitamente le diamo per scontate e non le apprezziamo fino in fondo".
Inoltre prosegue il primo cittadino di Gallio: “Lo facciamo per cercare di tenerle meglio, pago ma poi ho una strada percorribile e non indecente; faccio l’esempio delle vie maestre che portano all’Ortigara, considerando anche il fatto che ricorre il Centenario della Grande Guerra combattuta in quei luoghi, sono penose e penso non rendano dignità ai cittadini nè alla memoria.”.

Un’idea nata non per far cassa. “I pedaggi – spiega Munari - saranno reinvestiti nella sistemazione delle strade suddette, con un effetto boomerang positivo. Inoltre pensiamo alle spiagge per accedere alle quali, avendo in cambio servizi, devi pagare, anche perché da noi un gran numero di persone accede alle montagne attraverso queste strade, ma non sempre portando un beneficio o un riscontro, ma consumando, vedendo e poi andandosene via. Per quanto riguarda il Comune di Gallio, stiamo pensando di mettere una sbarra all’accesso della Val di Nos, perché l’uso dei caminetti sia meno selvaggio. Son d’accordo che il pendolarismo ci dà lavoro, ma trovo triste che, come dichiara il presidente dei commercianti, viviamo grazie a questo, anche perché non sempre il pendolare effettivamente consuma o porta soldi”.

Una sorta di riappropriazione del nostro territorio: “Penso che se vuoi usufruire di un certo bene devi dare qualcosa in cambio. L’intento è quello di rivalorizzare le nostre montagne e contingentare le presenze, non far passare l’idea che è tutto gratis e quindi si può darlo per scontato. Anche perché spesso sento persone che criticano e snobbano l’Altopiano, ma nei periodi di gran calura in pianura sono i primi a venire da noi per prendere qualche ora di fresco”.
Ci sarà ovviamente un distinguo, - dice Munari - i residenti in Altopiano avranno sempre libero accesso”.

Un modo per regolare anche il flusso turistico, che solo a volte rispetta il nostro territorio: “Penso sia giusto dare valore rendere giustizia e onore a questi percorsi e strade silvo-pastorali che portano alle montagne e a luoghi storici legati alla memoria e alla tradizione. I singoli Comuni non riescono, non hanno le risorse per mantenere questo patrimonio ma qualcuno lo deve fare, dato che la ex Comunità Montana ha questa vocazione e si occupa di interventi nelle malghe abbiamo pensato di portare avanti questa proposta”.

L’idea – conclude Munari - è attualmente al vaglio, comunque la volontà c’è, dobbiamo valutare se a livello burocratico è fattibile e procedere per attuarla”.
L’applicazione di questa “tassa” potrà anche fare in un certo senso selezione tra gli utenti, chi davvero vuole accedere a certi luoghi con il rispetto necessario sarà sicuramente disposto a pagare una piccola somma in cambio della bellezza degli spazi, della pace che trasmettono e di strade più accessibili.

Giulia Rigoni

Riproduzione riservata.
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