Pubblicata il 12 giu 2014 alle 12.51
Ambiente e Natura
La strada della vecchia ferrovia sull'Altopiano di Asiago ancor più bella e accessibile grazie al contributo di enti e cittadini
-
-
L’articolo è tratto dal numero del quindicinale L’Altopiano di sabato 7 giugno, acquistabile in tutte le edicole dell’Altopiano.
-
Premi il tasto per altri articoli del Giornale L’Altopiano e maggiori informazioni.
- Visita Pagina
La Strada del Trenino, bellissimo percorso nel verde tanto amato da residenti e turisti, diventa più bella e funzionale!
Continua infatti l’opera di valorizzazione del tracciato ex ferrovia iniziata circa 5 anni fa, dopo la concessione da parte della Regione Veneto di un contributo per la sua ristrutturazione, grazie all’interessamento in primis dell’Associazione Artigiani. Attualmente sono in svolgimento i lavori per l’illuminazione di parte del tratto che va da Asiago a Canove.
“Dopo gli interventi per stabilizzare il fondo, l’illuminazione delle due gallerie, la realizzazione di aree per la sosta e della segnaletica – spiega il dr. Giuseppe Fincati, responsabile tecnico della Comunità Montana – per valorizzare ulteriormente il percorso sono stati ritenuti prioritari i lavori per la parziale illuminazione, come da progetto approvato e finanziato con fondi della Comunità Europea e cofinanziato in parte dai comuni di Asiago e di Roana. Fino al Consorzio fra i Caseifici la strada verrà illuminata con la stessa tipologia di lampioni già esistenti nel tratto che arriva al parcheggio Verdi, mentre dal Consorzio fino a Canove è prevista la posa di oltre quaranta lampioncini segnavia, alti un metro e rispettosi delle normative sull’inquinamento luminoso. In un secondo tempo, più o meno nella parte centrale del percorso tra Asiago e Canove, verranno posizionati in totale altri 26 lampioncini”.
Intanto sono state installate alcune nuove tabelle che invitano a mantenere il rispetto delle corsie per pedoni e ciclisti, e a non abbandonare rifiuti. Ma va segnalata anche la lodevole iniziativa della Pro Loco Canove, che grazie anche al contributo volontario di Eugenio Pozza nell’eseguire il lavoro, ha restaurato l’ex vasca di abbeveraggio per le mucche posta lungo il tracciato, facendola diventare una bella fioriera, oltre ad aggiungerne un’altra nel tratto iniziale che da Canove porta a Cesuna, nei pressi dell’area panchine dalla quale in primavera non è inusuale ammirare i caprioli al pascolo nel retrostante boschetto.
Poco più in là, c’è il recinto che ospita due simpatiche caprette pezzate mochene, di cui è proprietaria Ilaria Cantele. “Non sono né da latte né da carne – precisa Ilaria – ma animali da compagnia. Sabi, la capretta nera, mi è stata regalata da papà per il compleanno e poi, per non farla sentire sola, abbiamo preso quella bianca, che abbiamo chiamato Bolly. Inizialmente tenevo la prima capretta nel giardino di casa, ma poi, grazie alla concessione del terreno da parte di Riccardo Rela, abbiamo realizzato questo spazio apposito, che dista qualche centinaio di metri da casa nostra”.
Papà Antonio si è messo d’impegno, costruendo una casetta in legno con il metodo del blockbau, e tutta la famiglia, supportata anche dall’amichetto Valerio, dà una mano ad Ilaria per accudire le sue caprette, portarle a spasso quando è possibile e tenere pulito il recinto, oltre che a fare il fieno grazie a un prato messo sempre a disposizione da Rela. Il recinto delle caprette attira soprattutto i bambini, ma anche gli adulti apprezzano l’atmosfera bucolica che regala alla vista, arricchendo ulteriormente questa comoda passeggiata che in pochi minuti permette, dal centro di vari paesi, di immergersi fra rilassanti bellezze naturali.
Silvana Bortoli
Riproduzione riservata.
