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Artemusica - Concerto della pianista Chiara Frigo

giovedi 28/8/2014 alle 21:00
Concerti
chiarafrigo

Sala S.Giustina - Roana - Musiche di Beethoven, Frank, Liszt, Scriabin - Giovedì 28 agosto

Artemusica Cultura organizza per giovedì 28 agosto il concerto della pianista Chiara Frigo  che proporrà un programma di brani tratti dai repertori di Beethoven, Frank, Liszt, Scriabin. L’appuntamento è per le ore 21.00 presso la sala Santa Giustina di Roana.

Il programma presenterà, di A.Scriabin, la Sonata n.6 op.62. La Sonata, è composta da un unico movimento “Modéré: mysterieux concentrè”,  ed è caratterizzata da un clima misterioso, con aspetti sorprendenti,  quali i movimenti improvvisi di orrore che interrompono la sua atmosfera onirica, e che vengono chiamati dallo stesso Scriabin "l'épouvante surgit"( ondata di terrore). Scriabin non la suonò mai in pubblico, in quanto riteneva fosse torbida, impura, maliziosa, un incubo terribile, e spesso rabbrividiva suonando le sole prime quattro battute.
Seguirà il Prelude,Choral et Fugue  di Cesar Franck: come suggerisce il nome, è composto da tre movimenti: un preludio, un corale e una fuga. Tale opera è caratterizzata dall'interconnessione tematica tra i tre movimenti, in particolare il richiamo ciclico del preludio e della corale nella fuga. Questo lavoro è un esempio di uso distintivo di Franck di forma ciclica.

La famosa sonata per pianoforte n. 23 in Fa minore, Op. 57, di Ludwig van Beethoven, comunemente chiamata "Appassionata", fu composta tra il 1804, il 1805 e forse il 1806. La prima edizione fu pubblicata a Vienna nel febbraio 1807, l'autore la dedicò al conte Franz von Brunswick.
L'Appassionata è in tre movimenti: Allegro assai,Andante con moto (in Re bemolle maggiore) - attacca: Allegro, ma non troppo – Presto.
In un clima tipicamente beethoveniano si impone imperioso e quasi aggressivo il tema iniziale dell'Allegro assai, al quale il compositore lavorò lungamente prima di ottenere la forma definitiva. Il secondo tema deriva strettamente dal primo, ma acquista un carattere diverso, più da canto corale e da eloquio oratoriale, come annotò a suo tempo Ferruccio Busoni. C'è qui una prospettiva di fiducia e di speranza, al contrario del tema sostanzialmente doloroso e secondo quel concetto di lotta contro il destino, che affiora sempre nella visione creatrice beethoveniana.
Si giunge così al mirabile Andante con moto del secondo movimento, pagina tra le più alte e intimamente espressive elaborate dal compositore per il pianoforte. È un tema semplice, che si ritiene derivato da un canto popolare natalizio, costruito su tre variazioni di straordinaria forza armonica e melodica; la prima nel registro grave, la seconda in quello medio e la terza in quello acuto.
La Sonata si conclude con un Presto, una classica stretta finale realizzata con una serie di differenziazioni timbriche che testimoniano quanto riesca difficile a Beethoven contenersi nell'ambito delle sole risorse pianistiche. Il tema del finale della Sonata venne in mente a Beethoven durante una passeggiata fatta con il suo allievo Ferdinand Ries. Si sa che il primo movimento della Sonata ebbe una gestazione difficile con una lunga elaborazione del materiale tematico e ritmico, così come risulta dai numerosi schizzi riguardanti il primo e il secondo tempo dell’ "Appassionata", non a caso studiata e ammirata da artisti aperti al nuovo, come Berlioz, Liszt e Wagner.


Concluderà il concerto un brano estremamente virtuosistico, le Totentanz (in italiano Danza della morte) di Franz Liszt: è una danza macabra per pianoforte e orchestra composta tra il 1834 e il 1859 da Franz Liszt e poi trascritta da Liszt per pianoforte solo.
La Totentanz è una parafrasi sul Dies Irae (il giorno del giudizio), che  è un tema di origine medioevale, che molti compositori hanno ripreso nel corso del tempo. La Totentanz è strutturata come un brano a “variazioni”: prende un motivo (il tema), lo mostra all’inizio semplice e poi lo ripete variandolo ogni volta in un modo diverso. L’inizio di questo brano,  con il pianoforte usato quasi come strumento a percussione,  è una delle sperimentazioni che Liszt effettua in questa composizione che presenta impervie difficoltà tecniche.

Chiara Frigo nasce ad Asiago nel 1993. Inizia i primi studi di pianoforte all’età di 5 anni con la professoressa Andreja Ravnic. A 12 anni viene ammessa al conservatorio A.Pedrollo di Vicenza sotto la direzione del professor R.Zancan dall’Alba. Nel 2009 consegue il compimento inferiore di pianoforte ottenendo il massimo dei voti. Dal 2010 studia con la professoressa Cristina Stella. Nel 2012 consegue il compimento medio ottenendo una media di 9.56 e nel 2013 viene ammessa al X corso con il massimo dei voti.
Durante il suo percorso pianistico partecipa a vari concorsi internazionali e nazionali; da ricordare il concorso nazionale pianistico “Vito Frazzi edizione 2007” dove riceve il primo premio con 98/100, il “25° concorso pianistico nazionale J.S.Bach” dove riceve il terzo premio con 82/100 e il “IX concorso internazionale di esecuzione musicale Città di Asti” dove riceve il secondo premio con 93/100 (primo premio non assegnato). Partecipa ogni anno ai Sabati Musicali organizzati dal conservatorio A.Pedrollo dove esegue brani come “la danza degli gnomi” studio da concerto di F.Liszt, lo studio n.1 op.25 di Chopin, N.Rota preludio n.5., Rachmaninov preludio op.23 n.5. Da ricordare anche la partecipazione al concerto in occasione del Bicentenario di F.Liszt ,organizzato sempre dal Conservatorio di Vicenza, nel quale Chiara esegue “la leggenda di S.Francesco di Paola che cammina sulle onde” di.F.Liszt.
Affina la sua preparazione partecipando a varie masterclass con Maestri di fama nazionale ed internazionale, come Filippo Gamba, Aleksandr Madzar, Leslie Howard e Benedetto Lupo.

Come sempre, l'ingresso è gratuito.

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