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La Grande Guerra meschina, Operaestate Festival 2015 a Lusiana, Altopiano

giovedi 13/8/2015 alle 21:00
Teatro
La grande guerra meschina lusiana operaestate 2015

La Grande Guerra meschina, Operaestate Festival 2015 a Lusiana, Altopiano di Asiago 13 Agosto 2015

Giovedì 13 Agosto 2015 in Piazza IV Novembre a Lusiana, Altopiano di Asiago, per la rassegna Operaestate Festival 2015 va in scena il monologo "La Grande Guerra meschina" di Alessandro Anderloni e Aissa Maissa.

A partire dalle ore 21.00 con ingresso libero in Piazza IV Novembre, potrete assistere ad racconto di canti e parole che svelano interessanti retroscena sulla Grande Guerra: fatti inimmaginabiili e sconvolgenti di ammutinamenti, diserzioni, battute avvelenate, le proteste contro le istituzioni. Ed ancora le canzoni dolorose della trincea, le fucilazioni e quanto di più crudele ha portato questa Grande Guerra che di grande, si sa, ha portato solo il numero di morti senza essere combattuta a furor di popolo come venne venduta.

LA RICERCA STORICA

La narrazione teatrale, della durata di un'ora e mezza in un unico atto, è basata su una ricerca storica di Alessandro Anderloni il quale, dopo aver tratto ispirazione dai libri più popolari sulla Prima Guerra Mondiale come "Un anno sull'Altipiano" di Emilio Lussu, "L'Isonzo Mormorava" di Cesare De Simone, "Plotone d'esecuzione" di Enzo Forcella e Alberto Monticone, "Grande Guerra, piccoli generali" di Lorenzo Del Boca, "La fucilazione dell'alpino Ortis" di Mario Rosa Calderoni, affronta a muso duro i tabù della guerra che fino agli anni '90 vennero tenuti nascosti.

Grande guerra meschina musicistiPatriottismo? Sì, patriottismo imposto dal plotone d’esecuzione. Per colpa della follia del Comandante Supremo, il generale Luigi Cadorna, fare la guerra equivaleva a una condanna a morte per i soldati, uccisi dai fucili dei nemici o da quelli dei propri compagni. L’unico modo per mandare i soldati italiani all’attacco era infatti quello di minacciarli di una morte ancora più certa e assai più infamante qualora vi si rifiutassero. La scelta lasciata ai soldati era quella tra la morte sicura, per opera del fuoco amico, e una certa possibilità di sopravvivenza lanciandosi verso il nemico.

Il generale Cadorna, con il beneplacito dei Savoia e del governo romano, arrivò a creare il “Reparto Disciplina, Avanzamento e Giustizia Militare” rendendo così legale una mostruosità come la decimazione, ossia l’estrazione a sorte di un certo numero di soldati da far fucilare. Nella circolare del 28 settembre 1915 il Comandante Supremo scrisse: «Si ucccidano a sangue freddo, sul posto, i soldati che si dimostrino codardi in faccia al nemico». Questa direttiva venne applicata per la prima volta su larga scala durante l’offensiva austriaca del 1916, quella che gli Austriaci chiamarono la Strafexpedition.

I canti e le musiche dello spettacolo spaziano dalle canzoni d'autore come "La ballata dell'eroe" di Fabrizio De Andrè, "Dal fronte non è più tornato" di Eugenio Finardi, "Il disertore" e "Poca voglia di fare il soldato" di Ivano Fossati ai canti per il teatro scritti da Bertolt Brecht e musicati da Kurt Weill e Hanns Eisler ai classici del "canto di montagna" come Stelutis alpinis di Arturo Zardini.

PROTAGONISTI

Raffaella Benetti, canto
Thomas Sinigaglia, fisarmonica
Alessandro Anderloni, narrazione


INGRESSO LIBERO- ore 21.00.

Riproduzione riservata.
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