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Serata in onore del capitano degli alpini Enrico Busa di Salcedo

lunedi 4/8/2014 alle 20:45
Grande Guerra

Serata dedicata a Enrico Busa

Lunedì 4 agosto alle ore 20:45 presso l'Auditorium di Gallio ci sarà un incontro a cura di Ruggero Dal Molin ​e Luca Girotto e introdotto dal capogruppo degli Alpini di Salcedo Ivano Pasquale​ ​per commemorare le gesta dell'eroico Capitano degli alpini Enrico Busa. Sarà presente anche il Coro "La Voce del Tesena" di Sandrigo.

Il Capitano Enrico Busa cadde nell’ambito delle vicende drammatiche e decisive che si svolsero sul fronte italiano dal 13 novembre e al 5 dicembre 1917 quando, a causa dall’avvenuto sfondamento del nemico sull’Isonzo, l’arretramento della 4ª Armata, dal Cadore al Grappa, costrinse le truppe dislocate sull’Altopiano ad effettuare un critico sbalzo all’indietro per allinearsi col nuovo schieramento assunto dall’Esercito italiano.

Furono quelli, momenti di estrema e pressoché decisiva gravità. Si celebrano giustamente e altrettanto doverosamente i grandi fatti d’arme accaduti sul Cengio, sullo Zovetto e Lemerle, sui Tre Monti, a M.Zebio e a M. Ortigara, ma purtroppo viene spesso sottovalutato o addirittura ignorato quel che accadde sulle Melette in quei terribili giorni quando bisognava arginare per quanto possibile l’avversario imbaldanzito e dilagante verso la pianura padana.

La disperata difesa delle Melette aveva esattamente lo scopo di ritardare la minaccia avversaria, mentre sul Grappa si combatteva contemporaneamente una battaglia del tutto parallela e altrettanto decisiva.

La scelta di mantenere per quanto possibile il possesso delle Melette, sulle quali erano già stati eseguiti grandi lavori difensivi in seguito alla Strafexpeditions, impedì all’artiglieria avversaria di estendersi rapidamente sulla fascia orientale dell’Altopiano e di poter quindi agire sul vicino M. Grappa.

Enrico Busa medaglia

Fu una decisione fondamentale e che troverà in seguito il riconoscimento degli stessi avversari di allora, ma il cui prezzo sarà inesorabilmente assai elevato; basti pensare che nei giorni dell’ultima resistenza, il 4 e 5 dicembre 1917, della 29ª divisione italiana, fra tutte la più sacrificata, si salveranno soltanto 2000 uomini.

Il Cap. Busa, nell’ambito di quel contesto, venne inviato con la sua 300^ compagnia del battaglione Marmolada ad effettuare un’azione disperata per cercare di chiudere la falla creatasi a fianco del M. Fior e del M. Castelgomberto, dove si trovavano in quel momento numerosi reparti italiani impiegati nella difesa del nodo delle Melette, azione da cui Busa non ritornò più.

Immortalato dalle struggenti pagine del celebre "Le scarpe al sole" di Paolo Monelli che, data la grande amicizia tra i due gli dedica il libro, il capitano degli alpini Enrico Busa fa parte di quella numerosa schiera di eroi sconosciuti.
Questa serata vuole quindi essere un omaggio, un tributo a un grande prode vicentino che rischiava di essere dimenticato.

 
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