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Spettacoli di artisti di strada a Roana per il CuCu Festival - 26 agosto 2018

domenica 26/8/2018 alle 21:00
Spettacoli
Lea Legrand

Spettacoli di arte di strada con Antamapantahou, Lost In Traslation e Lea Legrand

Appuntamento all'insegna dell'allegria e dell'arte di strada quello in programma a Roana la sera di domenica 26 agosto 2018.

In chiusura del tradizionale cuCu Festival, il Festival internazionale dell'Arte di Strada, verranno infatti organizzati diversi spettacoli, con performances strabilianti ed emozionanti dei più bravi e simpatici artisti di strada d'Italia e di tutto il mondo. 

Durante la serata, in Piazza Giustina a Roana, si esibiranno:

  • ore 21,00 - Piazza Santa Giustina - area 1
    Antamapantahou (burattini)
     
  • ore 21,30 - Piazza Santa Giustina - area 2
    Lost in traslation (acrobatica)
     
  • ore 22,15 - Piazza Santa Giustina - area 1
    Lea Legrand (acrobatica)

 

ANTAMAPANTAHOU

Una divertente serie di quadri musicali, eseguiti da 11 marionette di legno e cartapesta e da attori/marionettisti, che combinano mimo, teatro di figura e commedia dell'arte per creare un vero e proprio concerto di musiche dal Mondo. Il singolare ensemble è composto da un percussionista folk, una danzatrice del ventre, un fisarmonicista, un cantante zigano, un suonatore di Ud, tre violinisti, un chitarrista, la rock band "The Strings" e un cantante country. Lo spettacolo della compagnia greca, nota per l'eccellente commistione di tecniche diverse (fili e bunraku), per la prima volta a Incanti, chiude la diciannovesima edizione del festival.


LOST IN TRASLATION

Ognuno di noi ha uno, dieci, cento, mille volti che indossa ogni giorno intorno ai suoi colleghi, familiari, amici e qualche volta con se stesso. Certo, possiamo guardarci allo specchio e vedere la nostra faccia. Ma è davvero la nostra?
Questa è una domanda cruciale per gli artisti che lottano ogni giorno tra le loro identità e i loro personaggi, le maschere che creano per il palcoscenico e che troppo spesso restano attaccate al viso anche dopo che lo spettacolo è finito.
E se invece il palcoscenico fosse l'unico posto in cui possono essere se stessi?
D'Emblée utilizza il linguaggio del circo, la danza e la clownerie per esplorare esattamente questo tema e ribaltarlo: giocate insieme a noi all'esterno della nostra tenda con i nostri personaggi colorati, rumorosi ed esagerati, ma poi seguiteci all'interno dove potremo essere di nuovo noi stessi


LEA LEGRAND

Dall'infanzia all'età adulta, fino alla vecchiaia. Il tempo passa e deforma i nostri ricordi e la nostra memoria, ma non solo: anche il corpo è segnato, poco a poco, dall'età.
Il personaggio vive, o rivive, la propria autobiografia deformata dal tempo, consunta dai ricordi. A volte sbanda, perde il controllo e la lucidità, poi la vita riprende il suo corso, la storia continua.

Il tutto è un interrogarsi che si sviluppa grazie alla mia percezione della Vita momento dopo momento: evolve seguendo gli umori, si deforma, si arricchisce delle esperienze e dei momenti presenti.
La Chute si posiziona in uno spazio tra la ragione e la follia, non troppo lontano da entrambe, essendo i due estremi indissociabili.
La tematica è affrontata con leggerezza e ironia. L'universo che si propone vuole essere uno specchio in cui ogni spettatore può riflettersi e riconoscere una parte di sé, amplificata dall'energia e dalla forza messe in scena.
Il personaggio è accattivante, amabile e terrificante allo stesso tempo. Una donna che evolve in un mondo delicato, intriso di sensibilità come, a volte, di barbarie.
Lei cade e si rialza, a volte inebetita, si riprende e ricade, gira la pagina e finalmente è un' esplosione di energia e di vita.
Lei ama la vita, ci crede fermamente: in scena troviamo una donna piena di speranza ed è proprio questo che prevale e vince costantemente sui suoi “passi falsi”.

Riproduzione riservata.

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