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Spettacolo Teatrale I PROMESSI SPOSI, compagnia Teatro Immagine-Asiago 21 agosto

mercoledi 21/8/2013 alle 21:00
Teatro

I Promessi Sposi della Compagnia Teatro ImmagineSpettacolo Teatrale I PROMESSI SPOSI, compagnia Teatro Immagine, ad Asiago il 21 agosto

Mercoledì 21 agosto alle ore 21.00 presso il Palazzo del Turismo Millepini di Asiago la compagnia Teatro Immagine metterà in scena lo spettacolo "I Promessi Sposi".

Ingresso € 10,00 - ridotto € 8,00
Prevendita biglietti presso ufficio I.A.T.

COMPAGNIA TEATRO IMMAGINE

La compagnia veneziana TEATROIMMAGINE nasce nel 1989 su iniziativa di un piccolo nucleo di giovani attori provenienti da varie esperienze nell'ambito del teatro popolare veneto. Il comune impegno nel rivalutare la Commedia dell'Arte, genere spettacolare di grande tradizione nella cultura italiana e in special modo veneta, ha spinto il gruppo ad una continua ricerca sulle metodiche della improvvisazione e della interpretazione dei canovacci storicamente tramandati, sulle pantomime e sull'uso delle maschere.

I PROMESSI SPOSI

Testi e Regia Benoit Roland

Interpreti e Personaggi
Roberto Zamengo Renzo, Don Rodrigo, Perpetua
Martina Boldarin Lucia, Contessina Attilia, un Gendarme
- Ruggero Fiorese Azzeccagarbugli, Frà Cristoforo, un Bravo
Carlo Corsini Don Abbondio, il Capitano di Giustizia, la Monaca di Monza
Elisa Risigari Agnese, Griso, Nibbio, un Gendarme
Claudio Cecchetto Musicista (Fisarmonica)

Vi sembrerà curioso, ma non sapevo neanche cosa fossero “I promessi sposi” prima che Teatroimmagine mi proponesse di mettere in scena il romanzo di Alessandro Manzoni, ma ho subito capito che questo classico della letteratura italiana è per ogni italiano un ricordo impresso a vita nella sua memoria, un ricordo dal sapore forte tra odio e passione, ma che non lascia nessuno indifferente.

E’ strano, ma nella mia cultura francofona, belga, “I promessi sposi” è un romanzo sconosciuto di cui non si parla neanche al liceo. Invece, Victor Hugo (il nostro Manzoni) ogni italiano sa chi è stato e che ha scritto “I miserabili”. Ma perché? Perché “I promessi sposi” non hanno mai varcato le Alpi? Cosa rinchiude di speciale questo romanzo, che da quasi due secoli fa parte della coscienza collettiva di tutto un popolo? Tante sono le domande che hanno alimentato il nostro lavoro, la nostra ricerca.

Che un belga metta in scena un tale “monumento” della letteratura italiana può sembrare pretenziosa follia. Al contrario, penso che questo ci permetta di dissacrare questo classico, più per divertimento che per sfida. In effetti “le jeux” è il filo rosso di tutto lo spettacolo: “jeux” è una parola francese che ha questo doppio significato di “gioco” ma anche di “recitazione”. Ma attenzione, non vogliamo offrire al pubblico uno spettacolo recitato, bensì giocato, offrire il lato festoso del teatro dove l’attore non è uno strumento di un testo, di un regista, d’una scenografia, ma di se stesso.

Rappresentare questa saga infinita, questo “tourbillon” di personaggi in cinque attori e un musicista è come fare un salto mortale su una corda sospesa: tu fai Lucia, ma poi diventi la Contessina Attilia che si traveste da gendarme mentre Agnese fa il Griso, Renzo si trasforma in Don Rodrigo, Don Abbondio è la Monaca di Monza ed Azzecca Garbugli è anche Padre Cristoforo, il tutto coronato dalle allegre note di una fisarmonica.
Ogni attore ha allo stesso tempo il doppio ruolo d’artefice e vittima delle proprie azioni per narrare al pubblico una storia immortale, drammatica e crudele, ironica e grottesca, tenera e romantica, ma soprattutto attuale.

Riproduzione riservata.
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