Monumento al Caduto Ignoto sul Monte Corno
Itinerario escursione da Osteria Fontanella al Monte Corno - Dorsale Meridionale - Altopiano di Asiago
INTRODUZIONE ALL'ITINERARIO
Questa piacevole e poco impegnativa escursione si svolge tra le arrotondate sommità della catena di monti che, con asse est-ovest, delimitano a meridione la conca di Asiago, separandola dalla pianura.
Le valli poco profonde che salendo da nord intercalano le cime si affacciano, alte sulla scarpata meridionale del massiccio, con le “bocchette”, da sempre vie di transito tra l’Altopiano dei Sette Comuni e la Pianura Veneta.
ITINERARIO: Osteria Fontanella a Monte Corno
Indicazioni tecniche
Grado di difficoltà: medio (attenzione all'orientamento)
Dislivello: 350 m
Altitudine-min: 1.061m slm
Altitudine-max: 1.383m slm
Lunghezza: 10 km (andata e ritorno)
Tempo di percorrenza a piedi: 4 ore
Mezzi: a piedi
COME RAGGIUNGERE IL PUNTO DI PARTENZA DEL PERCORSO
Per chi arriva da Asiago l’Osteria Fontanella si raggiunge prendendo la strada per Bassano del Grappa, detta “della fratellanza”.
Oltrepassato il Turcio, si imbocca un lungo rettilineo tra le due malghe Mosca al termine del quale si lascia sulla destra un vivaio forestale dal medesimo nome in corrispondenza del quale la strada compie una decisa svolta a sinistra; sul lato esterno di questa curva si trova l’Osteria Fontanella, dotata di ampio parcheggio.
Salendo invece da Bassano del Grappa o da Breganze si segue la direzione per Asiago fino a oltrepassare il Puffele ed il rettifilo di Campo Mezzavia, si continua ancora per circa un chilometro fino al bivio con la strada che salendo a destra conduce a Cima Ekar ed al suo osservatorio astronomico. Proprio dall’altro lato della strada, cioè a sinistra, si apre il parcheggio dell’Osteria Fontanella.
IL PERCORSO PER IL MONTE CORNO
Partendo dalla loc. Osteria Fontanella (1061 m), si costeggerà il vivaio forestale “Mosca” in direzione Nord per raggiungere la “Rossabeghele” (“stradina dei cavalli”, nell’antica lingua cimbra), così chiamata perché, nei tempi andati come oggi, importante per l’esbosco e l’accatastamento del legname trascinato fuori dai vicini boschi allora con i cavalli, ora con i trattori.
Tutta la piana era, durante la fase terminale della Grande Guerra, un importantissimo centro logistico per le nostre truppe schierate sull’Ekar e per il contingente francese che teneva la linea del Pennar.
Escbosco legname con cavallo
Raggiunto il deposito di tronchi che di solito si viene a formare all’inizio della Rossabegale, si piega verso Sud e si risale, seguendo la strada forestale, che continua lungo la valle Granezza di Gallio sempre sul fondovalle in leggera salita fino a raggiungere un bellissimo esempio di recinto a “stoan platten” (“lastre di pietra”) in prossimità della bocchetta vicino a malga Corno (1327 m), arrivando alla quale ci si affaccia sulla pianura. Girandosi adesso verso Nord si vede l’intera valle appena percorsa e si capisce perché questa valle è chiamata “Granezza di Gallio”: è proprio il campanile di questo paese che si intravede sul fondo proprio davanti ai trampolini di salto con gli sci del Pachstall.
Fenomeno di carsismo
IL PUNTO D'ARRIVO: IL MONTE CORNO
Dalla bocchetta si svolta a destra, prendendo adesso la stradina di servizio alla ex cava che passa alle spalle del monumento ai Partigiani e che in leggera salita ci porta alla sommità del Monte Corno ed alla sua “città di roccia” che ripropone, anche se con una minor estensione, il labirinto di pietra dei Castelloni di San Marco.
Tra i blocchi del rosso ammonitico gli inglesi, tra il marzo ed il novembre del 1918, avevano predisposto tutta una serie di postazioni per cannoni, mitragliatrici e fucilieri come ultimo baluardo a proteggere la pianura veneta nel caso di uno sfondamento austro-ungarico lungo il Barental.
Scenderemo poi seguendo un sentiero tracciato attraverso la faggeta - il cui evocativo segnavia è rappresentato da un’ammonite gialla disegnata sui tronchi - al cimitero di guerra di Granezza, dove sconfineremo in territorio inglese: in ringraziamento per il contributo che i soldati anglosassoni qui tumulati diedero nell’arrestare l’ultima offensiva austro-ungarica durante la “battaglia del solstizio”, lo stato italiano donò a quello inglese il terreno nel quale furono sepolti.
Appena fuori dal sacrario, girando a sinistra sulla strada asfaltata, si raggiunge il rifugio Monte Corno, aperto anche in inverno.
IL RITORNO ALL'OSTERIA FONTANELLA
Oltrepassato l’ampio parcheggio del rifugio si prende la prima strada a sinistra, ad Est, che risale verso la bocchetta in vicinanza del monumento ai partigiani.
Da qui si prende per la strada forestale, transito vietato ai veicoli a motore, che lungo la dorsale arborata che separa la valle Granezza di Gallio da quella di Campo Rossignolo, conduce dopo un paio di chilometri al bivacco della “Rossingroba” (“la fossa dei cavalli”), raggiunto il quale si intercetta il sentiero CAI n.886 che si prende in direzione Nord.
Costeggiato il Monte Gusella con le sue postazioni di artiglieria campale, si scende piuttosto ripidamente attraverso la pecceta per raggiungere, in breve, l’Osteria Fontanella e chiudere l’anello.
FOTO GALLERY DELL'ITINERARIO PER IL MONTE CORNO
Riproduzione riservata. Si declina ogni responsabilità nel caso di danni a persone e cose accaduti percorrendo questo itinerario.