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Libro IN GUERRA CON IL 6º REGGIMENTO ALPINI Centenario Grande Guerra Gallio 12/8

martedi 12/8/2014 alle 20:45
Libri
Libro In Guerra con il 6º Reggimento Alpini di Giocondo Bonotto

Presentazione libro IN GUERRA CON IL 6º REGGIMENTO ALPINI Centenario Grande Guerra, Gallio, Altopiano di Asiago, 12 agosto 2014

Martedì 12 agosto 2014 presso l'Auditorium di Gallio, Altopiano di Asiago, alle ore 20.45 si terrà la presentazione del libro di Giocondo Bonotto In Guerra con il 6º Reggimento Alpini. Libia - Piana di Vezzena - Monte Cukla - Monte Rosso - Ortigara.

Il libro è pubblicato dalla casa editrice Itinera Progetti, da anni specializzata in pubblicazioni sulla Grande Guerra, curato da due veterani del settore, il Professor Paolo Pozzato e lo storico Ruggero Dal Molin, e da un giovane ma prolifico storico, Giacomo Bollini, già autore di numerosi saggi sulla Grande Guerra.

Grazie agli avvincenti ricordi di un alpino del Battaglione Bassano e al ricco ed inedito apparato fotografico dell’Archivio Storico Dal Molin, il libro ci catapulta direttamente dagli aspri combattimenti del deserto libico, durante le guerre d’Africa, sino ai terribili campi di battaglia della Grande Guerra.

Un magnifico affresco sull’epopea degli alpini e le loro imprese in Libia, sulla Piana di Vezzena, sul Cukla e sull’Altopiano dei Sette Comuni e alla battaglia dell’Ortigara.

In Guerra con il 6º Reggimento Alpini

L’autore, partito come volontario per la Libia nel 1913, si troverà testimone dei principali episodi che coinvolsero gli alpini nel nord Africa. Rientrato in patria si vedrà ben presto ricongiunto ai suoi commilitoni allo scoppio della Grande Guerra. Gli epici scontri sul Monte Cukla, rivissuti nella concitazione di quei giorni, ci posso far comprendere la ragione per cui questo monte, insieme all’Ortigara, sia divenuto uno dei simboli delle truppe alpine.

Ecco la ragione della proposta di questo libro. Non si tratta infatti di una memoria sul conflitto coloniale in Libia, che pure ha lasciato cadere nell’oblio buona parte dei diari che lo riguardavano e che rappresenta uno dei fattori, non certo l’ultimo, che favorì la crisi dell’Impero ottomano, la destabilizzazione nei Balcani e di conseguenza lo scoppio della guerra.

Non è semplicemente un altro diario della guerra, sia pur scritto da un soldato che scelse di diventare ufficiale di complemento e proseguì anche dopo il conflitto una certa carriera nell’esercito, sottraendosi così alla chiave di lettura del plotonista proveniente dalle file della borghesia, e ad essa organico, che connota la maggioranza delle memorie italiane della guerra. È in sostanza un vero romanzo di formazione, tanto più sincero in quanto non pensato affatto per la pubblicazione, ma concepito come una sorta di autoanalisi da parte dell’autore, un ricordo in cui specchiare scelte successive che non troveranno un riscontro scritto. Il soldato semplice che vede nel servizio militare un’opportunità di crescita, più che una condanna imposta, trova nell’impresa libica l’occasione per partecipare da attore all’affermarsi della sua nazione.

Questa testimonianza non avanza presunzioni di validità generale, forse non alza nemmeno la voce e si limita a raccontare una storia, una fra le tante, ma comunque la storia di un italiano, per cui la propria nazione era ancora una realtà meritevole di sacrificio e di dedizione e non soltanto l’entità cui attribuire, con salomonica indifferenza, ogni sorta di inadempienze e di mancanze.

Giocondo Bonotto

Giocondo Bonotto, nasce a Marostica il 3 luglio 1891 da Scuro Elisabetta e Giovanni Battista Bonotto di professione agricoltore. Giocondo è il più giovane di quattro fratelli. Lasciati i genitori ed i fratelli Cesare, Attilio e Maria, poco meno che ventenne si arruola volontario per la guerra in Libia con il battaglione alpino Verona. Partecipa sin dall'inizio, sempre con le truppe alpine, alla Grande Guerra, inquadrato nel battaglione Bassano, ottenendo anche la promozione a sottotenente. Dopo essere stato ferito sull'Ortigara conosce in Liguria durante la convalescenza Anna Maria Ferrante, maestra elementare là sfollata da Vicenza dove si temeva l'invasione degli austriaci. Sposa Anna Maria subito dopo la fine della guerra, da cui ha due figli, Armando e Adriana, unica figlia ancora vivente.

Itinera Progetti

L’Itinera Progetti prende il suo nome dal latino iter (viaggio, itinerario), nasce quindi con l’intento di guidare il lettore in un percorso attraverso la storia e la cultura del nostro paese. Fondata a Bassano del Grappa nel 2000, come casa editrice specializzata in studi sulla storia e la cultura del Veneto, nel corso degli anni, e grazie al costante contributo di storici e appassionati, ormai divenuti amici, ha orientato le sue pubblicazioni allo studio della memorialistica, di fonte sia italiana sia austriaca, riguardante la Prima Guerra Mondiale.

Con oltre 50 pubblicazioni al suo attivo e con un catalogo editoriale in costante evoluzione l’Itinera Progetti si pone fra le maggiori realtà italiane indipendenti nel campo dell’editoria specializzata. Ad affiancare, e se vogliamo completare, la nostra linea editoriale principale costituita dalla collana Storica negli anni sono nate le collane Il Leone Alato, dedicata allo studio di storia, folklore e cultura veneta, Itinerari, che raggruppa le nostre guide storicoescursionistiche sul territorio italiano, ed ultima, in ordine di tempo ma non di importanza, Memorie di Ferro, una serie in tiratura limitata dedicata ad aspetti tecnici e specialistici della storia militare.

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