Comune di Foza - Altopiano di Asiago 7 Comuni
FOZA - Immerso nella storia. Il piccolo paese è cinto da boschi di abete rosso e dai più affascinanti panorami dell’Altopiano di Asiago
Il Comune di Foza, nella lingua cimbra Vüsche, è tra più antichi comuni dell’area e il secondo più piccolo sull’Altopiano di Asiago, dopo Rotzo. Le origini di Foza si perdono fra le pieghe della Storia, ma a partire dall’Alto Medioevo ne è attestata l’esistenza ufficialmente.
Nel Trecento Foza aderì alla storica Federazione dei 7 Comuni ed ebbe una forte crescita nell’Età di Mezzo, grazie alla vicinanza con il fiume Brenta, che rese Foza un influente centro di commercio del legname fra Venezia e l’Altopiano. Ed è tra questo "legno", boschi di larice e abete rosso, che sorge Foza.
Situato nel versante nord-ovest dell’Altopiano di Asiago, a 1083 m s.l.m., Foza è cinto da alcune delle più belle vette dell’Altopiano: dal Monte Miela (1780 m) al Monte Fior (1824 m), allo Spill (1800 m) fino alle celebri Melette (1730 m).
Il Comune di Foza è piccolo e caratteristico, con case affrescate da artisti di tutta Italia, giunti per abbellire Foza dei loro capolavori. Due opere di grande valore risiedono nella chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta, eretta dopo la guerra: una pala d’altare di Francesco da Ponte il Vecchio del 1519 e un crocefisso in legno di autore sconosciuto. La chiesa, in stile simile a quello romanico, ed il campanile sono fatti di granito bianco estratto dalle cave in località Futa.
Nella contrada Lazzaretti di Foza sopravvive la tradizione di “Brusar a vecia” il giorno 6 gennaio, come saluto all'anno passato. Mentre a 175 metri di altezza tra i comuni di Foza ed Enego, sorge uno dei viadotti più alti d’Italia: il ponte Valgàdena, costruito per attraversare la valle omonima e inaugurato nel 1990.
« È un bel divertimento aggirare un paese come Foza tutto allineato su un crinale, proprio nel momento in cui spunta il sole. Le case s'indorano e luccicano lì in alto; ci si sente liberi di fare quello che si vuole, l'itinerario si fa come giocando, uno può dire: passo sotto Foza, punto verso sud, fino al primo spacco grande, e quella sarà certamente la Val Frenzela... »
(Luigi Meneghello, I piccoli maestri)
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