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Mostra SUL FILO DI LANA i Pastori, le Pecore, la Gente di Foza

Dal 21/8/2013 al 2/3/2014
Mostre

Mostra “SUL FILO DI LANA i Pastori, le Pecore, la Gente di Foza”Mostra “SUL FILO DI LANA i Pastori, le Pecore, la Gente di Foza”

Per tutto il periodo invernale il Museo Civico di Foza ospiterà  la mostra: "Sul filo di lana - i pastori, le pecore, la gente di Foza".

La mostra Sul filo di lana curata da Alberto Alberti, Filippo Menegatti e Francesca Rodeghiero è parte integrante dell'allestimento del Museo di Foza e percorre una delle principali tematiche sul paese, sia da un punto di vista storico che economico e sociale: la pastorizia.

Dopo l'esbosco della primigenia foresta medievale, la pastorizia consentì a una buona parte degli abitanti di Foza e degli altri villaggi cimbri (poi confluiti nella Spettabile Reggenza dei Sette Comuni) di sostenersi e raggiungere anche buoni livelli economici, grazie anche alla particolare e privilegiata legislazione sul pensionatico.

L'esposizione si basa su tre principali tematiche: la storia della pastorizia cimbra (documenti, libri, iscrizioni) tra pensionatico e transumanza; la pecora Foza, una antica razza in pericolo d'estinzione; la lavorazione della lana. Il percorso espositivo si snoda tra oggetti, reperti originali, fotografie, attraverso una moderna e accattivante scenografia. Su tutto il sottile filo rosso che unisce non solo le varie sezioni della mostra ma anche i legami intimi e ancestrali degli abitanti di Foza.

Il Museo di Foza:

il progetto di un Museo "Open Source" aperto su mondo e dedicato ad una comunità dalla storia antica

La sede museale del Comune di Foza è stata ricavata all’interno dell’ex Municipio, uno degli edifici simbolo della ricostruzione dell’abitato successiva alle terribili distruzioni del primo conflitto mondiale. L’edificio, dopo aver svolto per molti anni la sua funzione amministrativa, venne privato degli elementi che ne richiamavano la dignità pubblica ed abbandonato. Nel 2006 venne redatto un progetto di restauro e riqualificazione, che decretò la rinascita della struttura alla nuova destinazione d’uso museale.
Il delicato intervento di restauro venne ultimato nel 2009, mentre al 2010 risale il progetto di allestimento per la sezione della Grande Guerra, che, attorno al tema della memoria,  ha inaugurato la nuova elevata funzione dell’edificio.
L’idea del Museo di Foza è quella di un vero e proprio laboratorio aperto sul territorio e sulla sua gente. Difatti, dalla sua nascita il Museo è seguito da una commissione scientifica e storica che in sinergia con l’Amministrazione e la comunità propone e progetta i contenuti destinati alla sua crescita e alle sue trasformazioni.
La visione generale della commissione vuole che il Museo non sia un semplice contenitore di documenti e oggetti, ma sia una vera propria macchina culturale, capace di attirare, suggestionare e divulgare la conoscenza. Da qui, il progetto di un museo esperienziale, sensoriale attrezzato delle tecnologie contemporanee.
Attualmente l’allestimento del Museo di Foza ha allestito definitivamente la sezione dedicata alla Grande Guerra e alla pastorizia.
Quest’ultima parte, anche se completamente fruibile, è tutt’ora in fase di trasformazione.


Il primo piano del museo ospita dall’agosto 2013 una sezione tutta dedicata alla Pecora Foza. L’allestimento è stato pensato come un vero e proprio viaggio alla scoperta della pastorizia. Attraverso fotografie, documenti, oggetti e ricordi rivive un’attività a lungo trascurata, che ha retto per secoli l’economia di Foza e dell’intero Altopiano.
La pastorizia fu infatti la principale risorsa per queste genti che seppero selezionare una razza di pecore denominata come il paese. La pecora “Foza”si diffuse a tal punto da identificare col proprio nome tutte le pecore vicentine e non solo. La sua lana abbondante fece la fortuna dei lanifici del Pedemonte. Ora in questa mostra – progettata anche come installazione permanente e parte integrante del Museo – la pecora “Foza” diventa protagonista, assieme ai tanti pastori e alla gente del paese che ha contribuito a sostenere; e si fa strada la consapevolezza che le complesse vicende legate alla pastorizia sono intimamente legate all’identità di un territorio da valorizzare. Anche per questo uno sforzo collettivo mira a salvare dall’estinzione le ultime pecore rimaste.
Il progetto di allestimento è stato pensato attraverso l’installazione di 18 pannelli didattici e scenografici collocati secondo una “modalità aerea” lungo le sale del museo. In pratica, si è intervenuto sovrappondosi alla struttura architettonica senza intaccare lo spazio distributivo dell’edificio, che è diventato, assieme al paesaggio circostante percepito dalle numerose finestre, una vera e propria quinta scenica.
I pannelli sono realizzati in plexiglas opalino, che in qualità di materiale traslucido, filtreranno la luce naturale e artificiale creando nel visitatore un gioco e una suggestione visiva.


La sezione della Grande Guerra sull’Altopiano occupa l’intero secondo piano del museo, con la narrazione dei crescenti disagi degli abitanti di Foza all’avvicinarsi delle vicende belliche. Si raccontano, con le dinamiche dei combattimenti e degli spostamenti dei fronti di guerra, le sofferenze dei soldati e della popolazione civile. Si illustrano la distruzione dell’antico abitato, la disperazione, le modalità di una lenta ricostruzione nella quale ogni riferimento alla conformazione precedente venne negato, e infine il pericoloso lavoro dei recuperanti, che riuscirono a trovare elemento di sussistenza nella raccolta e nella vendita dei residui metallici della guerra.
Il racconto si sviluppa in un percorso, lungo il quale molte storie illustrano, anche con gli occhi dei contemporanei, le vicende del primo conflitto mondiale. Un apparato didattico tradizionale lascia spesso il posto a monitor, e parte delle vicende sono narrate in un grande tavolo touch screen, che consente una navigazione a volo d’uccello sull’Altopiano, dalla situazione attuale alle varie fasi del conflitto.
La guerra è anche rappresentata, nella sua cruda realtà di dolore e distruzione, in un viaggio, nel quale si viene idealmente trasportati in un tempo sospeso, ove è la rappresentazione stessa delle vicende a determinare il ritmo di acquisizione delle informazioni, in un apprendimento fortemente emozionale del tema bellico.
Ma alla guerra segue sempre la ricostruzione e la volontà di ripresa è raccontata attraverso l’attività dei recuperanti e la rinascita dell’abitato.
Il racconto si conclude fornendo le informazioni e le coordinate per proseguire la visita nei luoghi e lungo i sentieri della guerra, organizzati nell’eco museo. Rimane il monito che alla fine del percorso il museo lancia, affinché non venga mai dimenticato che gli ameni paesaggi montani che caratterizzano l’Altopiano sono stati teatro di dolore, solcati da fiumi di sangue.


Per informazioni:

ORARI APERTURA MOSTRA SUL FILO DI LANA - I PASTORI, LE PECORE, LA GENTE DI FOZA

• Dal 21 dicembre 2013 al 6 gennaio 2014 - da martedì a domenica - tutti i pomeriggi dalle ore 15.00 alle 20.00
• Dall'11 gennaio al 2 marzo - sabato e domenica dalle ore 15.00 alle 18.00

PER INFORMAZIONI

Comune di Foza - via Roma, 4 36010 FOZA (VI)
Tel.

Museo di Foza - via Roma, 1 36010 FOZA (VI)
Tel.

IL MUSEO DI FOZA

Il Museo è stato inaugurato nell'ex sede del Municipio nel maggio 2009, dopo la ristrutturazione dell' “Museo della Gente di Foza” è parla di Foza, dalle sue origini ai giorni nostri soffermandosi sugli eventi che hanno dato una svolta significativa alla sua storia, usando linguaggi visivi e multimediali.

Ospita, inoltre, mostre tematiche che si rinnovano nel tempo. Per ora è attiva la sala multimediale per conferenze, incontri, proiezioni e il piano dedicato alla Grande Guerra. La sala multimediale ospita un raffinato capolavoro dell'artista locale Marino Chiomento, che con abili tocchi di scalpello ha sapientemente intagliato “Foza, la fienagione”.

Riproduzione riservata.
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