Benvenuti sull'Altopiano di Asiago 7 Comuni

7 Comuni tutti da scoprire

Asiago Enego Foza Gallio
Lusiana Conco Roana Rotzo

Se vi piace l'Altopiano di Asiago cliccate su

l'Altopiano di Asiago 7 Comuni
Trova eventi per categoria, per mese o per giorno

Presentazione libro "Grande Guerra e letteratura", Asiago, 4 gennaio 2016

lunedi 4/1/2016 alle 17:00
Libri
Comunicareletteratura2014 2015

Presentazione libro "Grande Guerra e letteratura. Comunicare letteratura 7/8" a cura di Paola Maria Filippi, Asiago, 4 gennaio 2016

Lunedì 4 gennaio 2016 alle ore 17.00 presso la Sala Consiliare di Asiago, verrà presentato il nuovo numero 7/8 di Comunicare Letteratura dal titolo "Grande Guerra e letteratura", a cura di Paola Maria Filippi.

L'incontro rappresenta un'ottima occasione per approfondire uno dei periodi più cruenti della storia dell'Altopiano, ovvero quello della Prima Guerra Mondiale

Durante l'incontro, interverranno Alessandro Niero e Andrea Vollman.

GRANDE GUERRA E LETTERATURA

Il tema “Grande Guerra” occupa da mesi e mesi ampi spazi su tutti i media nell’Europa intera e le testimonianze e le riflessioni relative al conflitto si sono moltiplicate in misura esponenziale. Sembra difficile trovare ancora qualcosa di non ripetitivo, percorrere cammini inesplorati. Quasi impossibile avere
un panorama esaustivo delle edizioni e degli studi che si sono succeduti. Anche la letteratura e la poesia, che nel conflitto e dal conflitto si sono generate, e in esso hanno trovato la propria ragione d’essere, continuano a godere di adeguata attenzione e divulgazione. E tuttavia ancora molto di trascurato esiste, in particolare in un’ottica translinguistica e transculturale. 

Il nuovo numero di «Comunicare letteratura» (7/8), per l’Europa e per l’Italia, vuole proporsi, però, non soltanto come l’ennesima miscellanea di testi sicuramente coinvolgenti e, ciascuno a modo suo, “unici”, nella consueta suggestiva mescolanza di Primärliteratur e di saggistica critica. Il proposito che sottende questa nuova uscita è quello di offrirsi quale tassello per una sorta di grande fucina “preparatoria”, nella quale poter lavorare su materiale inesplorato, ripensato, letto con occhi diversi.

Molti contributi, frutto di sensibilità particolari e di competenze specifiche, si riveleranno così necessario incubatore da consegnare a chi voglia tentare una futura sintesi veramente europea dell’espressione poetica e letteraria che il conflitto ha generato. E continua a generare, perché è importante ribadire come la grande catastrofe, con le migliaia di storie che ci ha tramandato, sia diventata a sua volta un “mito” e, come tale, in continuazione venga ripensata e rielaborata, si riveli produttiva di sempre nuove opere che nella dimensione estetica cercano non soltanto di capire e far capire, ma anche di rendere tollerabile l’incommensurabile.

Coerentemente alle linee programmatiche di «Comunicare letteratura» si sono cercate testimonianze e si sono sollecitati interventi critici dall’area italiana e dal sud-est dell’Europa, con una particolare attenzione allo spazio austro-danubiano in cui il conflitto si è generato. I materiali proposti in questo numero sono di indubbia varietà e ricchezza. Nomi canonici – Clemente Rebora, Marinetti, Ungaretti, D’Annunzio, Pascoli, Kraus, Hofmannsthal, Trakl, Jünger, Thomas Mann, Bertha von Suttner, Franz Werfel, Alexandr Blok e Majakovskij – per non ricordarne che alcuni, sono associati ad altri totalmente “inediti”, almeno per il lettore italiano, rimasti ignoti e ignorati nonostante la forza testimoniale e poetica che i loro scritti conservano: Alexander Sacher-Masoch, Gustav Heinse, Ludwig Stein, Károly Pap, Frantis¡ek Halas, Franz Janowitz, Nikolaj Gumilëv.

Queste rielaborazioni coeve dialogano con incisività e forza con riletture e proposte contemporanee della grande Urkatastrophe. Emblematico il caso Kraus, che con il suo dramma infinito suggerisce percorsi d’esplorazione di grande impatto emotivo e di bruciante attualità così come le “invenzioni” di Gnedt e Markovic, con angolazioni e accenti diversi continuano a riproporre questa Prima Grande Guerra che serve per narrarne delle altre, successive, che mai si sarebbe voluto raccontare. Particolare poi l’operazione di Giacconi che attraverso manipolazioni successive recupera anche la scrittura privata di un diario di guerra anonimo alla dimensione dell’arte, riconoscendogli una valenza sovratemporale e pertanto attualissima.

In questo numero, quindi, le riletture critiche si alternano ai testi, le produzioni storiche si succedono a invenzioni contemporanee, la lirica alla prosa, al teatro, all’aforistica: comun denominatore, però, sempre la parola, una parola recuperata da una dimensione puramente denotativa, funzionale, una parola che non vuole solo comunicare un’esperienza, se pur eccezionale, extra-ordinaria. Nella sua connotazione personale, poetica, questa parola vuole cogliere e ridare l’essenza, l’universale di ciò che sembrava non poter essere esprimibile nella sua terribilità. La prossimità fisica, sulla carta, di tante espressioni analoghe e mai uguali, ricreando nella polifonia di suoni diversi l’evento “guerra”, rende possibile cogliervi quella dimensione generale, condivisa, che la plurivocità talvolta oscura. Si ha l’impressione che i nazionalismi che tanto giocarono nello scoppio della Prima Guerra mondiale e poi nelle risoluzioni che in seguito a questa vennero prese, abbiano condizionato anche la storia delle espressioni letterarie e artistiche che si sono trovate rinchiuse esse pure entro i confini piuttosto stretti di ogni singola lingua e di ogni singola letteratura. Si vorrebbe che ogni autore e ogni studioso, con il proprio apporto creativo e di riflessione critica, riuscisse, nella lettura, a far superare proprio gli steccati della riflessione nazionale, nello spirito della poesia più vera che proprio quando si fa universale rivela ancora più forte il suo potenziale di denuncia.

Riproduzione riservata.

info_outline

Ti interessa questo evento?

Scopri dove dormire e dove mangiare sull’Altopiano di Asiago Sette Comuni