
Un primo inquadramento storico e geografico dell'area permette di capire i motivi che portarono all’edificazione di diversi castelli e fortezze e l’importanza che essi ricoprivano.
Per la sua conformazione geofisica, infatti, la Valle del Brenta fu subito individuata come “passo forte” e i complessi costruiti lungo i suoi versanti costituirono la cosiddetta "chiusa del Canale del Brenta”.
Ecco perché nel punto in cui la valle si fa più stretta e profonda, e dove risultava pertanto più agevole il controllo di persone e merci, si trovano alcuni complessi strategici: il Covolo del Butistone (sul lato sinistro della valle) ed il Covoletto alla Pala dei Serbi (sul lato destro della valle). Sopra a quest’ultimo, all’estremità dell’Altopiano, fu edificato il Castel dei Meci, o Bastìa, e nel paese di Enego il Castello; sulla strada che dal fondovalle porta a Feltre sorgeva, invece, il Castello della Scala.
Il Fiume Brenta dal XIV secolo divenne, infatti, una via di comunicazione naturale e strategica per il trasporto delle zattere cariche di legname provenienti dall’Altopiano dei Sette Comuni e destinate ai cantieri della Laguna. Il corso d'acqua era inoltre fiancheggiato da un'antica strada di carattere prettamente commerciale, probabilmente di origine romana, che rappresentava un’alternativa agli altri collegamenti tradizionali, quali la Claudia Augusta Altinate e l’Opitergium Tridentum.