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Itinerario da Campomulo a Malga Fiaretta

Itinerari per escursioni
Malga Fiaretta

Malga Fiaretta

Itinerari per escursioni e passeggiate: Da Campomulo a Malga Fiaretta

CARATTERISTICHE DEL SENTIERO

Strada asfaltata fino a Campomulo; poi sterrata in ottime condizioni, fino all'incrocio indicato dal Cai e da tabella che riporta: “Monumento a Papa Giovanni II”; quindi a tratti dissestata, a tratti con un buon fondo. Dall'incrocio citato, per rientrare alla base, si fa un percorso ad anello: il sentiero si presenta in alcuni punti sassoso e dissestato, fino all'inizio del prato che scende al parcheggio di Campomulo.

ITINERARIO: Da Campomulo a Malga Fiaretta 
 
Indicazioni tecniche
Grado di Difficoltà: Facile
Dislivello: 117 metri (dai 1530 di Campomulo ai 1647 di malga Fiaretta)
Altitudine min: 1.530 m slm
Altitudine Max: 1.647 m slm
Lunghezza: 5,5 Km (andata e ritorno)
Tempo di Percorrenza a piedi: 2h circa (andatura turistica)
Mezzi: a piedi - mountain bike - cavallo

COME RAGGIUNGERE IL PUNTO DI PARTENZA

Arrivando da Asiago, seguire le indicazioni verso Gallio (distante 3 km) fino ad arrivare alla rotonda poco prima del paese, dove bisogna procedere diritti imboccando la seconda uscita. Dopo 600 metri, passato il centro di Gallio, girare a sinistra seguendo le indicazioni per Marcesina, Melette, Campomulo e proseguire lungo la strada per 6,5 chilometri.

Punto sosta auto: Campomulo.
Punto d'arrivo: Malga Fiaretta e fontanello degli Alpini.

DESCRIZIONE DELL'ITINERARIO VERSO MALGA FIARETTA

L'itinerario Campomulo/Malga Fiaretta è, fra quelli brevi, uno dei più gradevoli e vari paesaggisticamente. Dalla piacevolezza estetica del Rifugio Malga Moline, al comodo parcheggio, alla serie di sentieri ben segnalati e inseriti in declivi pieni di fiori e boschi rigogliosi.

Appena si sale di altitudine, ecco scorci delle vette del costone che dal Portule, Campo di Corno Bianco, Corno Verde, Cima X, Cima XI, spaziano fino a Cima XII....Una curiosità: le 3 cime omonime, portano il nome di un'ora del mattino, così concordate dai pastori che - non possedendo orologi - si davano appuntamento con le greggi quando il sole era allo zenit sulla cima delle rispettive vette...Tutta la catena alpina riporta cime con le medesime denominazioni, ad indicare che la saggezza e le consuetudini,  appartenevano a tutti: montanari, pastori, contadini.

L'attacco del sentiero con divieto di transito, a fianco del parcheggio, è facile e consente in breve di arrivare all'incrocio che porta a sinistra al monumento eretto in onore di Papa Giovanni Paolo II, per una Sua visita in Altopiano. Appena dopo l'altare del papa proseguiamo dritto per 300/400 metri, si arriva ad un luogo spettacolare, l'Osservatorio Militare della Grande Guerra, dal quale di può vedere il panorama con gran parte dell'Altopiano dei 7 Comuni.

Monumento celebrativo Papa Giovanni Paolo II

Monumento celebrativo Papa Giovanni Paolo II

Si lascia a sinistra il monumento del Papa e si prosegue diritti in salita, dove si incontra il primo segnale del Cai, che indica le malghe Fiaretta e Fiara. In realtà  trattasi di un trivio: si imbocca il sentiero a destra (mentre il sentierino che si perde in mezzo al bosco in discesa andrà a formare l'anello che consentirà un rientro veloce).

Il sentiero si fa qui più difficoltoso, ma la varietà e il trionfo della vegetazione tutt'intorno, distoglie dalla fatica. A destra resti di mura a secco, di certo baraccamenti della I guerra mondiale. Si rilevano via via, segnali di “mulattiera militare” (striscia gialla), a coincidere con la segnaletica CAI (bianco/rossa), indicazioni che sono state  tracciate indifferentemente su pietre, alberi, mura e fanno da guida naturale al viandante. Sia a destra che a sinistra del sentiero, si intravedono trincee, oggi coperte di vegetazione e semi-crollate, ma ancora lì, mute testimoni di tempi dolorosi. Molti tratti del fondo sono in “biancone”, pietra bianca, che altrove è nota come majolica: uno dei materiali base, per la produzione del vasellame.

Dopo lo scollinamento, si arriva velocemente alla pozza d'alpeggio, parte integrante di Malga Fiaretta ormai in disuso, ma di grande utilità agli animali selvatici, come evidenzia il calpestio tutt'attorno. Una breve salita ed eccola malga Fiaretta, suddivisa in tre costruzioni, un piccolo antico villaggio perfettamente tenuto, comprensivo di tutti gli elementi del così detto “complesso malga”: la casara dove si faceva il formaggio, il ricovero per gli animali (compresa la porcilaia) e la casa del malghese a due piani, che porta fieramente il simbolico nome di “Malga dei sogni”. Vi è pure una panca per pic-nic, ma il prato di certo, invoglia maggiormente.

Ovunque si vada per malghe, la combinazione di questi 3 elementi è come quella antica, anche in quelle tuttora in attività, oltre alla pozza d'alpeggio e al pascolo. Le tre costruzioni di Fiaretta, sono state risistemate ad uso privato ed è un bene, perchè sono ben tenute. E' stata piantata anche una croce in legno. Sedersi un attimo sul gradino della casara, fa fare un salto indietro nel tempo e se si chiudono gli occhi, sembra di sentire un vago belato...suggestioni dell'immaginazione! E' un luogo bellissimo, pieno di fascino, evocativo del fiero passato, dove verrebbe davvero voglia soggiornare qualche giorno. Ma le sorprese non sono finite...

Si riprende il sentiero in salita e subito ci si trova dentro uno spiazzo erboso, circondato da pini: era l'antico pascolo, uno spazio limitato, in realtà, ma commisurato al numero degli armenti. Fra i pini, una croce in legno a memoria dei soldati caduti e dietro, una lunga trincea che delinea il crinale, da cui affacciarsi per vedere le vette antistanti. In fondo alla radura, il sentiero erboso porta dritto al fontanello, che serviva per uso domestico: per dissetarsi, per lavarsi, per lavare i panni, per cucinare e fare il formaggio.

E' stato ristrutturato dagli alpini, qualche anno fa ed è perciò decorato con un cappello d'alpino in mosaico! L'acqua potabile c'è ancora: un filo perenne che per la malga ieri era la vita e per il viandante è oggi motivo di sosta e di ristoro. Dal fontanello, il sentiero prosegue per Malga Fiara e di seguito per Monte Forno, Monte Chiesa e Ortigara: tutti luoghi che portano inciso il marchio di quella che è stata una delle più sanguinose e folli guerre dell'umanità. (I cimiteri di entrambi gli schieramenti, alleati compresi, erano sparsi in tutto il territorio, mentre dal 1935, quasi tutte le salme - ben 55.000 - sono state raccolte nel Sacrario del Leiten ad Asiago, a imperitura memoria).

Itinerario Campomulo Malga Fiaretta

Itinerario Campomulo Malga Fiaretta

E' ora di tornare:...fontanello, radura, discesa, Malga Fiaretta, pozza, salita, scollinamento, trivio...e giù per il sentiero sconnesso sulla sinistra, in mezzo a un bosco fitto di noccioli, faggi e abeti. Ovunque segni di mulattiera militare, in giallo, impossibile sbagliare, pur essendo un sentiero non segnato dal CAI. Dopo circa 700 mt. un segnale forestale dipinto sulla roccia, indica un nuovo trivio. Ma ormai, le indicazioni non servono più, perchè si apre di fronte agli occhi la conca in cui è adagiato il rifugio Campomulo. Vedere la propria auto dall'alto...e quasi con sollievo, gettarsi giù per il pendio erboso. E anche per oggi l'avventura è finita!

Beppa Rigoni Scit

 

Profilo piano altimetrico Malga Fiaretta

Riproduzione riservata. Si declina ogni responsabilità nel caso di danni a persone e cose accaduti percorrendo questo itinerario.