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Escursione a cima Ekar lungo il sentiero del Maestro Patrizio

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Panchina gigante gialla

Panchina gigante gialla

Escursione a cima Ekar lungo il sentiero del Maestro Patrizio

INTRODUZIONE ALL’ITINERARIO

Il Sentiero del Maestro Patrizio è un percorso emozionale, ad anello, con tratti in leggera salita, facile da percorrere e adatto alla famiglia (lunghezza circa 3,7 km).

Questo percorso è stato intitolato al maestro e naturalista Patrizio Rigoni, insegnante e persona molto stimata sull’Altopiano, che all’aula preferiva l’insegnamento all’aria aperta e che del rispetto e della conoscenza della natura, delle sue leggi e dei suoi segreti faceva argomento privilegiato delle sue lezioni.

Ricercatore, scrittore, tassidermista e fotografo, Patrizio Rigoni (1939-2008) è stato un indimenticabile educatore presso la scuola elementare. A lui è dedicato anche il Museo Naturalistico di Asiago fondato nel 1999 proprio grazie alla passione e alle donazioni del Maestro Patrizio Rigoni, i cui diorami (vetrine nelle quali elementi appartenenti al regno vegetale e al regno animale sono presentati in una ricostruzione dell'ambiente naturale), raccolte di foto, libri e documenti sulla flora e fauna altopianese costituiscono una parte importante della collezione del museo. Il sentiero vuole per l’appunto essere una proiezione verso l’esterno del Museo Naturalistico e dei suoi diorami, per questo si è pensato di chiamarlo Quinto Diorama in Natura.

ITINERARIO: Maestro Patrizio

Indicazioni tecniche


Grado di difficoltà: Facile
Tempo di percorrenza: 1 ora con andatura turistica senza soste, 1.5 ore con soste per vedere le opere
Dislivello positivo: 107m
Dislivello negativo: 47m
Altitudine massima: 1366m slm
Altitudine minima: 1270m slm
Lunghezza: 3,7km
Mezzi: a piedi

COME RAGGIUNGERE IL PUNTO DI PARTENZA

Partendo da Asiago con l’auto si procede in direzione di Bassano del Grappa fino all’Osteria Fontanella (lungo la SP 72). Sorpassata quest’ultima, subito dopo la curva, si imbocca la prima strada a sinistra e si percorre tutta la salita fino a giungere all’ingresso dell’area della Stazione Osservativa di Cima Ekar, dove si può parcheggiare la macchina. L’imbocco del sentiero si trova sulla destra ed è segnalato da un’apposita targa.

IL PERCORSO E LE INSTALLAZIONI ARTISTICHE

Il sentiero del Maestro Patrizio è un percorso non impegnativo, di circa 3,7 km, che attraversa molti degli ambienti che caratterizzano l’Altopiano di Asiago: faggete, boschi di abeti, pascoli e pozze d’alpeggio. Il tutto tra splendidi panorami.

Dei paletti colorati e dei simboli dipinti sugli alberi (simili ad una faccina che sorride), che potete notare durante il percorso, indicano la strada da seguire.

Lungo il cammino si incontrano più di 20 installazioni artistiche, tra sculture, dipinti e incisioni, realizzate da artisti vari e dai bimbi delle scuole dell’Altopiano (per lo più con materiali biodegradabili). Ogni opera richiama e propone una riflessione su aspetti naturalistici, paesaggistici e didattici. Ne citiamo alcune che ci hanno particolarmente colpito (in ordine di apparizione).

La prima installazione che si incontra (sulla sinistra) è “L’aula nel bosco” della maestra Gianna e dei suoi alunni. A seguire troviamo l’”Abbraccio all’albero” di Gianluca Rodeghiero Bardoa, che rappresenta appunto un abbraccio alla vita e alla natura, attorno a un tronco di abete rosso spezzato dalla tempesta Vaia del 2018, a simboleggiare che con l’amore si può superare ogni difficoltà.

L’attenzione è poi attratta da “L’anima del Bosco” di Carla Collesei Billi, artista asiaghese. Si tratta di un busto antropomorfo in argilla semi-refrattaria cotta a 1000° e poi dipinta a freddo, in cui la testa munita di un palco di corna di cervo simboleggia l’unione mistica tra uomo e animale. Il colore verde della figura allude alla vegetazione, l’azzurro invece richiama il cielo incredibile che nelle giornate limpide sovrasta prati e boschi dell’Altopiano.

Troviamo poi l’“Annuncio di primavera” di Diego Rossi, una scultura in legno di cedro raffigurante due crochi primaverili, fiori che nascono non appena la neve si scioglie e che simboleggiano la rinascita della vita che si rinnova tutti gli anni.

Incontriamo, quindi, lo “Stambecco” di Eros Lazzaretti, William Rossi e Pietro Baù di Sasso di Asiago, realizzata con il carving, ossia con il solo uso della motosega. E poi “Brise” di Piero Rossi, ossia tre grossi porcini realizzati in abete rosso, i “Boboli” di Diego Silvagni Patao, cioè le lumache fatte in lamiera ritagliata battuta a sbalzo e verniciata, il “Gallo Cedrone” di Diego Silvagni Patao e di Willy Povoledo, anch’esso in lamiera ritagliata e dipinta ad acrilico, “Bubo Bubo” di Eros Lazzaretti, rappresentante un gufo, e l’”Orsetto” di William Rossi, scultura in legno di abete rosso collocata all’ingresso di una grotta naturale.

Nei pressi di queste ultime installazioni, è possibile fermarsi per una sosta su una panchina in legno e dei ceppi splendidamente dipinti con scene di sciatori ed escursionisti sulla neve ad Asiago. Poco dopo si trova “Nostalgia” di Joe Dalle Ave, una suggestiva scultura di legno di cedro rappresentante un nucleo familiare.

Più avanti restiamo affascinati dall’ “Alpeggio Verticale” di Valentina Carli, Giulio Rigoni e Antonio Busellato, un’installazione costituita da lastre metalliche verticali su cui sono riportati pensieri tratti dagli scritti del maestro Patrizio, da cui traspare tutto il suo amore per la natura e i boschi. L’effetto è molto suggestivo, anche perché i totem riflettono in verticale il cielo e il paesaggio e le parole del maestro sembrano fluttuare nell’aria.

Presso la bella Malga Campo di Costalunga, dove durante la stagione estiva si può sostare per un genuino spuntino o per il pranzo, appesa ad una parete esterna di uno dei due edifici, troviamo la “Rogazione sulla Luna” di Silvano Ferret, scultura realizzata su legno di cirmolo proveniente dalla Valle d’Aosta.

Superata la malga incontriamo "Le Luci del Bosco" di Christian Panozzo e Katia Gattolin, che hanno valorizzato un vecchio manufatto semi abbandonato situato lungo il sentiero, dipingendolo con pittura a tempera acrilica sui quattro muri, su idea dell'instancabile Maestra Gianna Fracaro tra i collaboratori del Museo Naturalistico di Asiago.

Troviamo poi la “Virata” di Fabrizio Muraro: un’aquila, scolpita nel legno, che vira e tocca simbolicamente con un’ala il cielo e con l’altra la terra.

Un’opera che attrae molto la curiosità è la panchina gigante gialla di Marco Pancrazio realizzata in abete bianco. Si tratta di una panchina "fuori scala", le cui misure sono raddoppiate in confronto ad una classica panchina. L’artista, realizzandola, ha voluto dare modo, a quanti lo desiderano, di salire sulla panchina (presso la quale c’è un’apposita scaletta in dotazione) e di scattarsi una foto ricordo a due passi dal cielo, con lo sguardo rivolto verso il nostro magnifico Altopiano. Da qui, infatti, si gode una vista stupenda su Asiago e sulla conca centrale dell’Altopiano.

Dirigendosi verso la parte conclusiva del percorso, incontriamo “Finestre sull’Altopiano” di Gianangelo Longhini, scultura in legno di cedro alta 2,70 m, composta da una serie di fori o cornici attraverso le quali il visitatore riesce ad osservare vari scorci dell’Altopiano.

Il percorso termina alla Stazione Osservativa di Cima Ekar, che ospita il telescopio astronomico Copernico, il più grande in Italia. Essa, insieme all'Osservatorio Astrofisico di Asiago in località Pennar, costituisce il più importante centro osservativo di astronomia ottica del nostro Paese.

Usciti dall’area della stazione osservativa, si è raggiunto il punto di partenza.

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FOTO GALLERY DELL'ITINERARIO MAESTRO PATRIZIO

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Le foto sono in ordine di percorso dell'itinerario