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Futourist: ad Asiago il turista del futuro è slow

Pubblicata l'11 giu 2019 alle 13.26
Ambiente e Natura
Progetto Futourist

In fase di preparazione i 5 itinerari che partono da Asiago e portano a scoprire le meraviglie naturalistiche, storiche e culturali dell’Altopiano

Il 2019, in Italia, è l’anno del turismo lento: lo ha stabilito il Mibact, Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo. L’occasione ideale per conoscere meglio chi della lentezza ha fatto virtù, come Asiago: il comune simbolo dell’Altopiano è tra i partner del progetto “Futourist”, finanziato dal programma di cooperazione transfrontaliero Interreg Italia-Austria che punta alla promozione di un turismo emozionale che riscopre i territori, la biodiversità, la mobilità sostenibile.

Una serie di azioni che, secondo le stime, potrebbero accrescere i flussi turistici del 10% nei prossimi anni, oltre che rinforzare la positiva collaborazione tra due paesi che attraverso questo canale si stanno scambiando idee e good practice.

In attesa della stagione estiva, fervono i preparativi: l’obiettivo è la realizzazione della segnaletica e della comunicazione riguardante i 5 nuovi itinerari individuati all’interno del progetto.

Tutti hanno la particolarità di partire dal centro di Asiago, e di raggiungere una meta particolare: Calà del Sasso, il Forte Interrotto, il Museo all’aperto della Grande Guerra di Monte Zebio, l’Osservatorio Astrofisico e il Museo dell’Acqua.
Ogni itinerario è percorribile agevolmente a piedi o in bicicletta e attraversa diverse tappe, tutte interessanti dal punto di vista storico, naturalistico e culturale.

Un modo per entrare in relazione con il paesaggio intorno ad Asiago e con i vari operatori del territorio. Per i turisti slow si tratta di scegliere tra più proposte che privilegiano i sensi, assecondando la velocità del passo e il ritmo delle stagioni. Piccoli viaggi a dimensione umana, scanditi dagli incontri che si possono fare lungo il cammino.

Con “Futourist” viene incentivato il turismo CO2-free, che va di pari passo con l’educazione ambientale, la cura e la conservazione della natura. Questo tipo di esperienza viene promossa anche attraverso educational finalizzati alla scoperta del territorio, come avvenuto lo scorso ottobre, in pieno autunno, durante la stagione del foliage, dei colori accesi, delle manifestazioni legate ai prodotti della terra.
Un’iniziativa che ha permesso la valorizzazione della stagione intermedia, dal potenziale in crescita: siamo in un territorio che può puntare su un eccezionale patrimonio naturale e storico, in quanto teatro privilegiato della prima guerra mondiale e casa di intellettuali del calibro di Mario Rigoni Stern e di Ermanno Olmi.

Sempre all’interno del progetto Futourist sono in fase di definizione altri educational dedicati alle prossime stagioni. Al centro di Futourist ci sono anche gli operatori del territorio, che saranno coinvolti nel progetto in quanto in prima fila nella tutela e nella valorizzazione di Asiago: strutture ricettive, ristoranti, malghe, agriturismi e associazioni di guide creeranno un club di prodotto legato al turismo soft.

I 5 itinerari

Calà del Sasso: si percorre la “scala delle Alpi”, 4.444 gradini irregolari di calcare grigio tra rocce e strapiombi, l’antica via dei taglialegna, dove rotolavano i tronchi in direzione dei cantieri navali della Serenissima.

Forte Interrotto: l’ottocentesca caserma di confine divenne una vera fortezza durante la Grande Guerra, ed è tra le testimonianze più interessanti del periodo.

Museo all’aperto della Grande Guerra di Monte Zebio: parte dell’Ecomuseo della Grande Guerra, che ospita un complesso sistema di trincee e gallerie, raccoglie storie e testimonianze.

L’Osservatorio astrofisico: una finestra spalancata sul cielo diurno e notturno. Si trova in località Pennar, a 1050 metri di altitudine, è proprietà dell’Università di Padova.

Il Museo dell’acqua: propone un viaggio sopra e sotto la superficie, tra cisterne, pozzi di racconta, bacini d’alpeggio e fenomeni carsici, alla scoperta di un elemento vitale.

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