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L’Altopiano primo Dark Sky Park in Italia?

Pubblicata il 10 set 2019 alle 16.02
Ambiente e Natura
Dark sky Park ad Asiago

Asiago è capofila del progetto europeo “Skyscape”. In arrivo 976.000 euro per la valorizzazione e lo sviluppo dei territori partner del progetto

  •      Giornale l'Altopiano 7 settembre 2019
  • L’articolo è tratto dal numero del quindicinale L’Altopiano di sabato 7 settembre 2019, acquistabile in tutte le edicole dell’Altopiano.
     
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Il Comune di Asiago, lo scorso gennaio, ha partecipato alla 3ª Call del Programma di finanziamento Europeo Interreg Italia- Austria con il progetto “Skyscape - Astronomical tourism: the beauty of the sky as a resource for territories”.
L’Interreg Italia-Austria promuove lo sviluppo equilibrato e sostenibile e l’integrazione armoniosa di territori che si trovano nell’area di confine tra Italia e Austria attraverso progetti di cooperazione nel campo della ricerca & innovazione e natura-cultura. Nel mese di gennaio scadeva l’ultimo bando relativo alla Programmazione 2014-2020, quindi un’occasione unica per cercare di ottenere risorse per la valorizzazione del territorio e relativa promozione.
I soldi avanzati dai bandi degli scorsi anni non erano moltissimi e quindi, per posizionarsi ai vertici della graduatoria, bisognava puntare su un progetto innovativo, che toccasse numerose tematiche e potesse essere ritenuto strategico, dai commissari europei, per lo sviluppo dei territori dell’arco alpino e sub-alpino partecipanti. Il progetto Skyscape, ideato e scritto dal professionista di Programmazione Europea David Sterchele, è arrivato quarto nella graduatoria finale e quindi verrà completamente finanziato da Fondi FESR e fondi nazionali.

Un grande risultato per la nostra Città – dichiara il sindaco Roberto Rigoni Stern - visto che sono stati presentati 76 progetti, alcuni dei quali sostenuti da comuni e città molto più grandi di Asiago, nonché da province, regioni ed altre realtà territoriali”.

Skyscape, finanziato al 100% per 976.000,00 euro, collega la tematica del risparmio energetico e quindi sostituzione dell’illuminazione pubblica e privata, all’osservazione del cielo come prodotto turistico da sviluppare nei territori rurali. Nel territorio alpino e sub-alpino ci sono particolari aree dove il livello di inquinamento luminoso risulta essere minore rispetto ad altre zone industrializzate o limitrofe alle città, e l’Altopiano è una di queste. Con la progressione dell’inquinamento luminoso nelle zone circostanti le città, infatti, la possibilità di svolgere osservazioni del cielo, interessanti anche a livello di ricerca, viene relegata a zone rurali che possono quindi trasformare la scarsità di infrastrutture in un’attrattiva che può essere valorizzata. Le attività che possono essere inserite in un continuo di vocazione astronomica vanno dalla più specialistica, come quella di astronomi e astrofili, a quella più ricreativa come turisti che per la prima volta si avvicinano ad un telescopio per osservare la via lattea all’interno di una vacanza al contatto con la natura.

Il cielo notturno come opportunità di promozione del territorio è riconosciuto in diversi paesi del globo mentre in Europa è ancora poco conosciuto.
Si parla dell’astro-turismo come di un trend emergente con viaggi legati agli eventi astronomici e verso le destinazioni più conosciute per le osservazioni celesti in forte crescita.

Il turista di questo ultimo decennio, avendo una maggiore consapevolezza ambientale, è sempre più alla ricerca di esperienze genuine e autentiche che diventano per lui una forte motivazione di viaggio. I territori partner, promuovendo approcci innovativi per un turismo scientifico, naturale e sostenibile e una varietà di attività ricreative e culturali, potrebbero godere della presenza di turisti attratti dalla qualità del cielo notturno durante tutto l’anno, con l’obiettivo di una maggiore distribuzione spaziale e destagionalizzazione.
Presentarsi sul mercato mondiale come località ottimale e attrezzata per quanto riguarda l’osservazione e lo studio del cielo, potrebbe portare a vantaggi competitivi per destinazioni che si contrappongono alle aree urbane” - sostiene l’Assessore al Turismo Nicola Lobbia.

In qualità di Partner capofila il Comune di Asiago ha coinvolto nel progetto altre realtà provenienti dalla Provincia di Bolzano, Udine e dal Tirolo. Il progetto ha preso forma anche grazie al sostegno di questi partner, che vantano già importanti esperienze nell’ambito dell’efficientamento energetico e nel prodotto turistico legato alle osservazioni del cielo. Basti pensare che le strutture ricettive di queste destinazioni possiedono già camere a tema e aree attrezzate per svolgere osservazioni del cielo, organizzano eventi ed iniziative in collaborazione con gli Osservatori Astrofisici e con i gruppi di astrofili del nord-Italia, con le associazioni di guide e accompagnatori turistici.
Il rapporto di collaborazione con l’Osservatorio  Astrofisico e Università di Padova, ed in particolare con il dottor Paolo Ochner, si è rilevato fondamentale in fase di scrittura del progetto e proseguirà durante al realizzazione delle varie azioni.

 Il progetto, che inizierà nei prossimi mesi e avrà una durata di 2 anni, prevede una serie di attività di sensibilizzazione dell’opinione pubblica, in collaborazione con enti territoriali e operatori, sul tema del risparmio energetico e riduzione dell’inquinamento luminoso e la condivisione tra partner di misure di salvaguardia degli ecosistemi, tutela ambientale ed uso efficiente e sostenibile delle ricchezze naturali e culturali. Verranno poi finanziati corsi e giornate di formazione per gli operatori economici, l’acquisto di attrezzature da installare in alcune aree del territorio per effettuare osservazioni e l’organizzazione di eventi culturali e iniziative di marketing territoriale che permetteranno alla destinazione Altopiano e agli altri partner del progetto di presentarsi sul mercato mondiale come località ottimali per quanto riguarda l’osservazione e lo studio del cielo. Ed ancora partecipazione a fiere turistiche, organizzazione di educational tour, pubblicazioni sulla stampa nazionale ed internazionale
Uno degli obiettivi più ambiziosi – dichiara Nicola Lobbia - è quello di ottenere il riconoscimento ufficiale di “Dark Sky Park” dall’IDA (International Dark Sky Association), il che significherebbe entrare a far parte di una cerchia ristretta di aree di grande pregio caratterizzate da un ambiente notturno di qualità eccezionale e con un elevato numero di notti stellate buie e non inquinate”. Condividere questo processo tra paesi diversi faciliterebbe l’ottenimento del riconoscimento apportando un notevole valore culturale, mediatico e promozionale a livello nazionale e internazionale. 
In tutto il pianeta esistono infatti solo una trentina di Dark Sky Park e in Europa ve ne sono in Germania, Spagna, Ungheria, Olanda e Inghilterra, ma al momento non ne esistono in Italia. L’Alto Adige da qualche anno sta cercando di ottenere questo importante riconoscimento. 

Silvana Bortoli

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