Nasce un gruppo spontaneo a sostegno degli impiantisti dell'Altopiano di Asiago

"Lo sci: per il turismo invernale è essenziale". E così nasce un gruppo spontaneo per creare un movimento d’opinione a sostegno di impiantisti e amministrazioni.

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• L’articolo è tratto dal numero del quindicinale L’Altopiano di sabato 13 febbraio 2016, acquistabile in tutte le edicole dell’Altopiano.
   
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Meglio tardi che mai! Un’esclamazione che viene naturale pensando al gruppo spontaneo che sta prendendo forma in Altopiano con l’intento di riconoscere il ruolo indispensabile degli impianti sciistici per l’economia dell’Altopiano, unitamente all’intenzione di divulgare una cultura di sostegno a impiantisti e amministrazioni.

“Se vogliamo essere meta di turismo invernale non possiamo fare a meno dello sci. Se manca la neve, dobbiamo essere in grado di produrla: ci vogliono acqua e impianti di innevamento artificiale moderni. Non possiamo però pensare che siano gli imprenditori proprietari degli impianti a farsene carico totale: non funziona così in nessun’altra località turistico - invernale, a partire dai vicini comprensori trentini fino alle altre località sciistiche italiane: è impensabile che gli elevati costi di gestione e manutenzione e il rischio d’impresa relativi agli impianti gravino solo sui proprietari, quando le ricadute economiche sono per tutti”.

Sono riflessioni che si fanno da tempo e tornano ad essere argomento di ragionamenti nella stagione in corso, che ha messo ancora una volta in luce la carenza strutturale della nostra offerta turistica invernale. Ragionamenti che, partiti dalle classiche quattro chiacchiere fra amici appassionati di sci, si sono estesi coinvolgendo le scuole sci, i rappresentanti delle categorie economiche e alcuni sindaci, fino a dare vita a quello che intende essere una sorta di gruppo di lavoro, il cui scopo è portare avanti un movimento d’opinione a sostegno di imprenditori e amministrazioni.

Praticamente, prendendo consapevolezza dal fatto che dopo l’incontro pubblico del settembre 2014 al Millepini riguardante in particolare il futuro delle Melette dal “basso” non si sia mosso nessuno, arriva una sorta di “mea culpa”. Si ammette come si sia semplicemente rimasti in attesa che gli amministratori continuassero nel loro impegnativo percorso per trovare una soluzione, informandone poi la popolazione. Ora si riconosce questo come un atteggiamento sbagliato: operatori turistici o semplici cittadini avrebbero dovuto monitorare, sollecitare, informarsi, e soprattutto rendersi conto che lo sci, in generale, deve essere sostenuto da tutti perché, in termini economici, tutti ne possano beneficiare.

I promotori di questo gruppo spontaneo non intendono riferirsi solo alle Melette, ma vogliono cercare di supportare tutti i comprensori “perché - dicono - dare la possibilità di sciare deve essere una garanzia da cui non si può prescindere. Vanno bene le passeggiate, le escursioni con le ciaspole, le biciclette, ma sono ingredienti che possono fare da corollario a quello che è l’essenziale per la montagna in inverno: lo sci!”             

La finalità di questo movimento, chiariscono, non è creare screzi o dare vita a polemiche, anzi, si intende trovare una soluzione che parta dalla presa di coscienza che senza lo sci, d’inverno, a soffrire non sono solo gli impiantisti, i loro dipendenti , i maestri di sci, gli alberghi, ma, direttamente o indirettamente, tutti, sottolineando come “le perdite, in termini di appetibilità , ricadono sul territorio in generale: oltre al venir meno di introiti in vari settori, si verifica anche il depauperamento immobiliare”.

Insieme, dunque, tutti gli attori del territorio vengono invitati a riconoscere il grande impegno e i sacrifici degli imprenditori proprietari degli impianti e a dare il via a una fattiva collaborazione per la creazione delle condizioni di apertura dei comprensori sciistici anche in situazioni climatiche avverse.

Silvana Bortoli